Messaggio di Franco per la cerimonia della bandiera italiana

Santuario della Vergine di Guadalupe - Pocolùm

domenica 29 aprile 2012


In italiano


Hermanos y hermanas, tre lingue si ascolteranno oggi in questo santuario, l’italiana, la spagnola e la tzeltal, ma ci sarà una sola traduzione: quella del cuore e dell’anima.
È un grande onore per me e per gli italiani, che attraverso di me e di mia moglie Rosa vi hanno conosciuto e amato, vedere accolta in questo bellissimo santuario la bandiera del proprio paese, la bandiera dell’Italia, che chissà per quale strano caso è uguale a quella messicana.
Oggi voglio solo dire che siete un popolo straordinario, straordinario e ricco di umanità. Fate in modo che la parola con cui vi chiamate l’un l’altro, HERMANO-HERMANA, cioè FRATELLO-SORELLA non sia mai una parola vuota di significato. E soprattutto che non sia mai una parola che indica il colore di una pelle, il nome di una religione, una lingua particolare, un modo di pensare, ma sia un modo di essere, un modo di stare insieme, con la stessa dignità, uomini e donne di ogni parte del mondo.
Nello sforzo di costruire questo ospedale abbiamo fatto un lungo pezzo di cammino insieme, come italiani e come chiapanechi. Italiani del sud e messicani del sud abbiamo attraversato col cuore il grande oceano che ci separa e ci siamo incontrati, speriamo per camminare ancora a lungo insieme.
La povertà che vi accompagna, talvolta troppo dolorosamente, non vi faccia mai smarrire quel prezioso senso della vita che vi ha fatti essere quello che siete, quel senso della vita che i paesi ricchi hanno quasi smarrito, pagandone amare conseguenze e facendole pagare anche ai paesi poveri.
Non cercate di liberarvi della vostra povertà a tutti i costi, svendendo i vostri valori, la vostra cultura, la vostra dignità. Ma lottate per migliorare la vostra vita giorno per giorno, con il coraggio, la pazienza, l’intelligenza e l’umiltà di cui siete capaci, per lasciare ai vostri figli un mondo migliore di questo. Insieme potete farcela. Insieme possiamo farcela.
E che il nostro cammino sia gradito a Dio.… e a Padre Teodosio [fondatore di MSC, n.d.a.]. Grazie per la vostra amicizia e per le straordinarie emozioni che oggi mi avete regalato.
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En español

Hermanos, hermanas, tres lenguas se escucharán hoy en este santuario: la italiana, la española y el tzeltal, pero habrá una sola traducción: la del corazón y del alma.
Es un grande honor para mí y para los italianos, que a través de mi y de mi esposa Rosa les han conocido y amado, ver acogida en este hermosísimo santuario la bandera del propio país, la bandera de Italia, que quién sabe por cuál extraño caso es igual a la mejicana.
Hoy quiero solo decir que ustedes son un pueblo extraordinario, extraordinario y rico de humanidad. Hagan de modo que la palabra con que les llaman uno al otro, HERMANO - HERMANA, nunca sea una palabra vacía de significado.
Y sobre todo que nunca sea una palabra que indique el color de una piel, el nombre de una religión, un idioma particular, un modo de pensar, pero sea un modo de ser, un modo de estar juntos, con la misma dignidad, hombres y mujeres de cada parte del mundo.
En el esfuerzo de construir este hospital hemos hecho un largo trozo de camino conjuntamente, como italianos y como chiapanecos.
Italianos del sur y mejicanos del sur hemos atravesado con el corazón el grande océano que nos separa y nos hemos encontrado, esperamos para caminar todavía por largo tiempo conjuntamente.
La pobreza que les acompaña, a veces demasiado dolorosamente, no les haga perder nunca aquel precioso sentido de la vida que les hizo lo que son, aquel sentido de la vida que los países ricos tienen casi perdido, pagando amargas consecuencias y haciéndolas pagar también a los países pobres.
No busquen de liberarse de su pobreza a toda costa, malvendiendo sus valores, su cultura, su dignidad. Pero luchen para mejorar su vida día por día, con el coraje, la paciencia, la inteligencia y la humildad de que son capaces, para dejar a sus hijos un mundo mejor de éste.
Juntos pueden hacerlo. Juntos podemos hacerlo.
Y que nuestro camino sea agradecido a Dios... y a Padre Teodosio [fundador de MSC, n.d.a.]. Gracias por su amistad y por las emociones que hoy me han regalado.
 


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